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Scopriamo insieme la nuova normativa UNI 10819/2021, in maniera tale da individuare i principi per contrastare l’inquinamento luminoso nelle aree esterne.

Cos’è l’Inquinamento Luminoso? Cause e Conseguenze

Anche se non molti ne sono a conoscenza, esiste un particolare tipo di inquinamento che, anche se può essere definito silenzioso, è pericoloso come tutti gli altri.

Ci riferiamo all’inquinamento luminoso.

Questo fenomeno si sta diffondendo sempre di più in ogni parte del mondo in seguito allo sviluppo della tecnologia. Le aree abitate man mano la tecnologia si sviluppa vengono illuminate sempre maggiormente e spesso non considerando l’impatto ambientale di una illuminazione eccessiva o con temperature di colore inadatte.

L’inquinamento Luminoso interessa ogni tipo di luce artificiale che viene indirizzata in maniera consapevole o inconsapevole verso il cielo e i corpi celesti, rendendoli così meno visibili o in alcuni casi oscurandoli del tutto.

Questo inquinamento luminoso è dannoso in quanto può alterare il ritmo e le funzioni biologiche degli animali, degli uomini e anche delle piante, poiché vengono compromesse le fasi del giorno e della notte causa appunto la luce artificiale eccessiva o mal direzionata..

Tutte le specie fanno le spese di questa scelta in quanto le piante, ad esempio, non riescono a mettere in atto il loro ciclo vitale e quindi non possono usufruire di moltissime funzioni come nel caso della fotosintesi clorofilliana, processo indispensabile per il loro nutrimento.

Ovviamente ciò non significa smettere di illuminare le strade, ma limitare le illuminazioni aggressive attraverso delle scelte consapevoli che non possano nuocere agli esseri viventi all’ambiente ed anche all’uomo.

Un esempio di inquinamento luminoso lo si riporta in varie città che all’inizio adottavano la luce fredda.

Che cosa prevede la normativa UNI 10819/2021 per l’illuminazione Aree Esterne?

È stata da poco promulgata una nuova normativa UNI 10819/2021 che ha come fine quello di contestare ogni forma di inquinamento luminoso generato dall’illuminazione aree esterne, facendo sì che vengano esaminate tutte le anomalie che permettono alla luce esterna di disperdersi oltre allo spazio designato al loro funzionamento.

Attraverso l’adozione di queste nuove norme infatti, viene calcolato e verificato il flusso generato da ogni illuminazione, facendo in modo che vengano rispettati i requisiti presenti e previsti dalla legge.

Attualmente questa normativa si applica solo verso le fonti di illuminazione esterna presenti nei luoghi all’aperto, sulle strade, nelle aree sportive, presso zone monumentali o in corrispondenza di parchi, giardini ed edifici eretti ad uso abitativo.

Qual è lo scopo della Nuova Normativa UNI 10819?

La nuova normativa UNI 10819/2021 è stata emanata nel marzo dello stesso anno e ha come fine quello di garantire un’ampia visibilità del cielo e dei suoi corpi celesti, limitando l’impatto delle luci artificiali e applicando delle modifiche che lo possano contenere per non generare un eccessivo inquinamento luminoso.

Molte delle fonti di illuminazioni esterne vengono progettate e gestite in maniera scorretta ed ecco perché esse potrebbero nuocere al panorama limitando l’ambiente naturale.

Queste nuove regole però, non hanno come unico fine quello di contrastare la dispersione di risorse, ma agiscono facendo in modo che vengano messi in atto tutti i mezzi per conseguire un ottimo risparmio energetico in ogni parte del mondo.

Quali erano le norme precedenti alla UNI 10819?

Fino a poco tempo fa, ogni applicazione trovava riscontro nella vecchia UNI10819:1999, che era appunto stata prescritta ed emanata nel 1999.

Gran parte dei risultati e dei valori limiti definiti in questa vecchia legge non è più accettabile al giorno d’oggi, ed è proprio per questo motivo che la comunità scientifica ha deciso di trovare nuovi metodi per contrastare l’inquinamento visivo ed ambientale.

Da non dimenticare la UNI 11248 del 2016, che si era occupata di definire la categoria illuminotecnica sulla base delle caratteristiche della strada e valutando i rischi in seguito al sovradimensionamento dell’impianto.

In quel caso, vennero evidenziati dei limiti da non superare e furono fornite delle riduzioni sui parametri di influenza costanti e variabili in base alla categoria d’illuminazione richiesta.

Moltissime altre leggi regionali vennero emanate dalle diverse regioni, come ad esempio la 17/09, che ha evidenziato le caratteristiche che devono possedere gli impianti di illuminazione pubblici o privati.

La stessa legge venne modificata dieci anni dopo, concedendo ai Comuni la possibilità di raccogliere tutti i dati relativi all’illuminazione esterna a livello pubblico, in modo da poter calcolare il consumo di energia nelle varie zone.

In seguito a diversi congressi e ai vari studi che si sono susseguiti negli ultimi anni, sono stati evidenziati nuovi parametri che hanno permesso di apporre diverse modifiche, andando a creare quella che è oggi nota come normativa UNI 10819/2021.

Verifiche Rispetto della Normativa su l’Inquinamento Luminoso

Per evitare che la questione venga affrontata in maniera frivola e superficiale e per far sì che tutti possano adeguarsi alla nuova normativa, verranno effettuate delle verifiche e dei controlli ancor prima che l’impianto designato venga realizzato.

Per risultare omologato, l’impianto di illuminazione aree esterne dovrà essere sottoposto a quattro diversi controlli, che ne vaglieranno la funzionalità sotto diversi punti di vista.

La prima di queste verifiche consiste nel controllare che il progetto relativo all’impianto di illuminazione esterna che si andrà a realizzare rispetti tutte le norme previste dalla legge.

Successivamente andrà valutata la conformità dell’impianto in base al luogo che lo ospiterà, in quanto in fase di progetto devono essere prese in considerazione le misure e le scelte da attuare nel totale rispetto della normativa.

Segue poi una verifica fotometrica di tipo quantitativo, che si avvale di analisi di laboratorio e misurazioni professionali al fine di ottenere dei dati precisi.

L’ultima fase di verifica prevede l’utilizzo di misurazioni di diverso tipo che vadano a verificare l’effettivo funzionamento del sistema di illuminazione nell’area prescelta, analizzando il rispetto dei parametri e le grandezze riportate nella norma sopra citata.

Quali sono gli elementi da prendere in considerazione per valutare gli impianti luminosi?

Per calcolare con precisione questo parametro è importante prendere in considerazione diversi fattori.

Innanzitutto bisogna indagare sull’intensità luminosa che il singolo dispositivo riesce a riprodurre, in quanto questo elemento è molto importante per stabilire il flusso della luce verso l’alto e la luminescenza che viene dispersa oltre la superficie sottoposta al raggio dell’illuminazione.

Bisogna inoltre valutare la luce spettrale, ovvero la luce che comprende altri componenti di emissione blu e quella intrusiva, ovvero quella prodotta da ogni tipo di impianto di illuminazione.

In ultimo, ma non meno importante, è fondamentale rispettare la norma per quanto riguarda l’indirizzamento ela regolazione del flusso luminoso, che non deve mai superare i parametri individuati dalla legge in quanto è possibile generare dei sovradosaggi molto pericolosi anche per quanto riguarda la gestione del consumo energetico.